Anche la cittadina di Grado, in provincia di Gorizia, un tempo aveva il suo casinò. L'amministrazione austro-ungarica rilasciò alle autorità competenti la licenza per una casa da gioco nella Laguna di Grado.
Nato come circolo degli stranieri, il Vecchio Casinò viene installato nella costruzione che oggi ospita l'albergo Astoria, nei pressi del municipio, per la gestione del conte francese Delanois e Visentin di Gradisca. Dal 1919 al 1924, su licenza dell'autorità italiana, i casinò torna a funzionare, questa volta con sede all'albergo Lacroma, gestito dal triestino Segrè.
Dopo il provvedimento di chiusura dei casinò italiani del governo fascista, Grado rimane senza un suo casinò. Solo per un breve periodo, durante l'amministrazione anglo-americana, alla fine della seconda guerra mondiale, una casa da gioco viene riaperta nell'Isola d'Oro, ma l'attività cessa presto.
Come molti altri Comuni italiani interessati alla liberalizzazione delle case da gioco sul territorio nazionale, anche Grado presentò all'Ente Regionale Friuli Venezia Giulia una domanda volta a far valere il proprio diritto ad un casinò.